Con la vittoria ottenuta al quinto set contro i padroni di casa del Brasile nella bolgia infernale del Maracanazinho di Rio de Janeiro, si è conclusa con un quattro su quattro la prima settimana di VNL 2024 della nazionale maschile di Fefè De Giorgi.
Ma andiamo con ordine. Per questa prima tappa della Nations League Fefè De Giorgi aveva convocato i suoi pretoriani, quelli che dovrebbero rappresentare gli uomini di riferimento di questa squadra. I palleggiatori Simone Giannelli e Riccardo Sbertoli, i centrali Roberto Russo, Gianluca Galassi, Giovanni Sanguinetti e Simone Anzani, gli schiacciatori Luca Porro, Daniele Lavia, Alessandro Michieletto e Francesco Recine, gli opposti Alessandro Bovolenta e Yuri Romanò, i liberi Fabio Balaso, e Gabriele Laurenzano. Nessun spazio per esperimenti con questo torneo itinerante che nell’idea del CT azzurro dovrà essere affrontato con un duplice obiettivo. In primis mettere in cassaforte il prima possibile la qualificazione olimpica, per la quale saranno fondamentali i punti acquisiti nella fase preliminare di questo torneo. In secondo luogo per accedere alla Final Eight di VNL, kermesse estremante allenante in vista del vero obiettivo della prossima estate: le Olimpiadi di Parigi. Il CT Fefè De Giorgi alla vigilia aveva presentato la Nations League come un torneo impegnativo a causa sia del valore degli avversari che dei continui trasferimenti. Senza dimenticare che viene disputato immediatamente dopo la fine della SuperLega italiana, campionato alquanto stressante per chi arriva in fondo. L’esordio per gli azzurri è stato mercoledì 22 maggio alla 22.30 italiane contro la Germania, nazionale rivelazione della scorsa estate. Azzurri che non hanno avuto particolari difficoltà a sconfiggere i teutonici con un secco 3-0 (25-21; 25-18; 25-23) conquistando la prima vittoria nella Nations League. Il CT Winiarski grazie alla qualificazione già ottenuta per Parigi 2024 aveva optato per lasciare a riposo quale senatore, in particolare l’opposto Grozer, che nel settembre scorso disputò un torneo di qualificazione olimpica su livelli monstre. Tedeschi con un rosa comunque esperta, composta da centimetri potenza e tecnica e atleti di buon livello, come l’alzatore Zimmerman, l’opposto Bohme, gli schiacciatori Fromm e Kaliberda, per anni protagonisti nel nostro massimo campionato. Un successo importante quello della nostra rappresentativa in ottica qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, dal momento che il 3-0 sui tedeschi è valso un +5,15 nel ranking FIVB. Sugli scudi Alessandro Michieletto (14 punti per lui) protagonista assoluto della rimonta italiana nel terzo set apponendo la firma sugli ultimi quattro punti del parziale stesso. In doppia cifra anche l’opposto Yuri Romanò (13 punti) e l’ottimo centrale Roberto Russo (11 punti di cui 4 conquistati a muro). Ottima la prova in cabina di regia di capitan Giannelli che si conferma un top player mondiale nel ruolo così come significativo il ritorno in azzurro di Simone Anzani (anima di questo gruppo) dopo i problemi cardiaci che lo avevano tenuto ai box la scorsa estate. Una menzione anche per il giovane Porro, autore di tre punti al suo esordio in un torneo internazionale con la maglia azzurra. In scioltezza anche gara 2 quella disputata contro il sempre ostico Iran. Il 3-0 finale con parziali a 19, 18 e 11 ha dimostrato con quanta scioltezza Michieletto e compagni sia siano imposti in maniera netta sistemando la pratica in poco più di un’ora di gioco. Iran che ha sofferto pesantemente le bordate da zona uno e due dell’opposto azzurro Yuri Romanò che ha portato a tabellino 18 punti. Sempre di primo livello le performance di Alessandro Michieletto (12 punti, 2 muri, 2 ace) così come la regia di un gigantesco Simone Giannelli che oltre ad orchestrare alla perfezione i martelli azzurri ha marcato a tabellino 9 punti di cui 3 a muro. Leggermente più sofferta la vittoria in gara 3, quella che ha visto gli azzurri affrontare il Giappone di Piliph Blain ma anche in questo caso i parziali degli ultimi due set (entrambi chiusi a 16) dimostrano come non ci sia stata partita contro la sempre insidiosa compagine asiatica, pur orfana dei big Ishikawa e Takahashi. Nipponici che pur mettendo in mostra una grande difesa a terra che ha costretto gli azzurri a forzare al massimo gli attacchi non hanno avuto scampo contro la muraglia azzurra che con 18 muri vincente ha annichilito le bocche da fuoco degli atleti del Sol Levante. Ancora una volta sugli scudi Yuri Romanò (22 punti, 4 muri, 2 ace) così come i due schiacciatori ricettori Michieletto (16 punti, 2 muri, 2 ace) e Lavia (12 punti, 2 muri). Coppia di posti quattro quest’ultima che tutto il mondo ormai ci invidia. Spettacolare l’ultima gara, quella giocata contro i padroni di casa del Brasile che da quest’anno hanno riportato in panchina il loro storico condottiero, il santone Bernardinho con cui per oltre un decennio hanno vinto tutto o quasi. Italia che ha avuto la meglio sugli oro verde solo al quinto set. Match trascorso da entrambe le nazionali sulle montagne russe nel quale i ragazzi di Fefè De Giorgi sono stati bravi a saper reagire e svoltare nel quarto set anche grazie all’inserimento dei “bocia” Bovolenta e Porro, a cui Simone Giannelli non ha avuto timore ad armare il braccio. La settimana “carioca” lascia l’Italvolley maschile non solo al comando del girone di Nations League ma l’avvicina alle Olimpiadi di Parigi. Un primo consuntivo a livello individuale ci regala sia note positive che negative. Tra le prime la certezza di poter disporre di quello che oggi è con ogni probabilità il miglior palleggiatore al mondo, vale a dire Simone Giannelli. Un tandem di posti quattro di assoluta garanzia quali Alessandro Michieletto e Daniele Lavia alla pari di Balaso, libero ormai di caratura internazionale. Tre centrali intercambiabili come Russo, Galassi e Anzani che lasciano dormire sogni tranquilli per quanto riguarda il centro della rete e un giovanotto come Porro che a schiacciare e ricevere in posto quattro potrebbe rivelarsi la più bella sorpresa di quest'estate azzurra. Tra quelle meno liete il posto due. Yuri Romanò è parso inarrestabile contro avversari di seconda fascia ma con la tandenza a segnare leggermente il passo quando l’asticella si alza e soprattutto quando muri e difese diventano più difficili da superare. Così come la sua riserva, Bovolenta, pur in grande crescita, non pare essere completamente pronto per poter giocare ai massimi livelli internazionali con la necessaria efficienza ed efficacia che viene richiesta a chi si cimenta in un ruolo così delicato come quello dell’opposto. A livello di squadra si è visto un gruppo con una buona personalità, carattere, capacità di resilienza, così come evidenziatosi nell’ultima gara del concentramento, quella contro i padroni di casa del Brasile. Ciononostante serve un miglioramento sia nella fase cambio palla (non sempre fluida) che in alcuni fondamentali come servizio (troppi gli errori) e muro, determinanti per la fase break quando ci sarà da affrontare squadre più attrezzate rispetto a Germania, Iran e Giappone. Così come sarà necessario limare qualche errore di troppo. Ma ciò che più di ogni altra cosa era importante in queste prime quattro uscite ufficiali era vincere con il massimo punteggio per mettere punti in cascina fondamentali nella corsa a Parigi, e così è stato. Insomma, così come per la nazionale femminile di Julio Velasco, anche la strada imboccata dall’ItalVolley maschile pare essere quella giusta. Il gruppo c’è, la squadra idem, ed è per questo che Fefè De Giorgi ripartirà da ciò di buono che è emerso in questo primo concentramento per affrontare al meglio già dal prossimo 4 giugno il secondo ste di questa VNL. Quello che si disputerà a Ottawa, in Canada, dove oltre agli azzurri saranno presenti le rappresentative nazionali di Canada, Argentina, Serbia, Stati Uniti, Olanda, Francia, Cuba.
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