martedì 19 maggio 2020

LA LEADERSHIP. Di Filippo Vagli




All’interno di ogni gruppo esiste un ruolo che si eleva al di sopra del ruolo degli altri componenti del gruppo stesso. Questo avviene grazie alle sue capacità di influenzare gli atteggiamenti e i comportamenti delle persone. Costui di norma è il leader, una figura di grande importanza nel mondo degli sport di squadra.

Sono stati svolti svariati studi al fine di individuare le caratteristiche, le qualità, gli attributi, le situazioni, che possono portare una persona del gruppo a vestire i panni del leader. In questo articolo vedremo le principali teorie riguardo la leadership e alcuni modi per poterla sviluppare.
Ogni gruppo ha la tendenza a riconoscere al suo interno delle funzioni di guida. Questa è la leadership vale a dire una funzione basata sull’influenza sociale che consiste nel condurre un gruppo nel conseguimento di un obiettivo.
La funzione di leadership generalmente viene esercitata da un membro del gruppo, il leader, che facilita il funzionamento del gruppo in modo coordinato e produttivo.
Sui leader c’è tantissima letteratura e tante idee, a volte anche un po’ confuse. In questo breve articolo cercheremo sinteticamente di valutare le caratteristiche più importanti riguardo alla leadership.
Un leader può essere:
-          Efficace: deve essere in grado di stabilire obiettivi e condurre il gruppo al conseguimento. Questo è un criterio oggettivo
-          Buono: questo è un criterio più soggettivo, basato su valutazioni individuali. Noi possiamo avere la percezione che il leader sia una brava persona, che sia buono, una persona che ci piace come si comporta.
La tradizione vuole che il leader sia un essere umano con doti straordinarie; carisma, capacità di conduzione, ma la ricerca non sostiene questi concetti, dal momento che non ci sono prove che esista un attitudine naturale al comando e alla leadership, cioè che si nasca leader, e neppure sono stati identificati una serie di tratti di personalità tipici dei leader.
Si è arrivati a definire che le dimensioni generali della personalità più correlate alla personalità sono:
-          Estroversione
-          Apertura mentale
-          Coscienziosità
Altre spiegazioni che possiamo adottare per parlare di leader:
Teorie della contingenza: vale a dire che la leadership sia legata alle situazioni. Ci saranno quindi:
-          Leader più orientati al compito: puntano al risultato e sono poco interessati alle dinamiche del gruppo. Questi leader saranno più adatti in situazioni in cui il controllo della situazione è molto difficile o molto facile
-          Leader orientati alla relazione: puntano più alla qualità delle relazioni nel gruppo (leader emotivi). Questi leader sono preferibili quando il controllo della situazione è intermedio.
Non ce ne è uno dei due migliore, dipende dalla situazione. 
Controllo della situazione:
-          Alto: buone relazioni con il leader, compiti ben definiti, autorevolezza riconosciuta al leader. In queste situazioni conviene l’orientamento al compito
-          Basso: le relazioni con il leader sono precarie, i compiti sono mal definiti, non è riconosciuta una grande autorità al leader, è più efficacie un orientamento alla relazione
Teoria del percorso-obiettivo: è sempre una teoria delle contingenze ma ha anche un elemento transazionale che significa: che ci guadagna il leader dal gruppo e che ci guadagna il gruppo dal leader? E quindi la leadership vista come una sorta di transazione, una negoziazione, come una trattativa fra un individuo e il gruppo al quale appartiene. Secondo questa teoria dipende da come il leader si dedica ai bisogni del gruppo; si potrà dedicare a:
-          Bisogni di strutturazione: sono bisogni connesse all’attività e ai compiti, quando i membri del gruppo non hanno chiarezza sugli obiettivi o sui modi di perseguirli (il gruppo non sa bene cosa deve fare). In questi casi il gruppo avrà bisogno di qualcuno che li orienti all’obiettivo.
-          Bisogni di cura: in altri momenti il gruppo avrà bisogno di essere motivato nei confronti di un compito; il gruppo in questo caso sa cosa deve fare ma è scoraggiato
E quindi il leader si dovrà adattare ai diversi bisogni del gruppo nelle varie situazioni
Le teorie transazionali come già detto presuppongono che via sia uno scambio (una transazione) tra il leader e i gregari e ne vediamo altre due:
-          Teoria del credito personale: i leader hanno bisogno del sostegno e del “credito” del gruppo. Più il gruppo sostiene il leader più questi ha potere e margine di azione
-          Teoria dello scambio leader-gregario: conta la qualità della relazione tra leader e gregari. Secondo questa teoria ad esempio fanno bene i giapponesi che il venerdì quando finisce la settimana lavorativa il capo porta a cena tutti quelli che lavorano per lui; è sempre il capo che paga la cena e paga anche da bere e in quella serata si usa ubbriacarsi, escono con il loro capo e si ubbriacano con il loro capo. Quel tipo di confidenza, quel bere insieme è un di più, che cura la qualità della relazione tra leader e gregario. Da noi si pensa che non bisogna dare confidenza ai gregari mentre p un errore, bisognerebbe tenere presente questa teoria.
Parliamo ora di un altro tipo di leadership: la Leadership Trasformazionale: dal leader ci si aspetta anche la capacità di portare il gruppo ad un cambiamento, adottando nuovi obiettivi. La Leadership carismatica è infatti fondata sulla percezione del gruppo che il leader sia un innovatore, lungimirante e dotato di grandi capacità.
Il gruppo si aspetta dal leader che debba essere speciale. Come fa il leader ad essere speciale? Esistono schemi di funzionamento dei leader in determinate situazioni (o prototipi) e i gruppi scelgono come leader le persone che sono coerenti con questi schemi. Se noi abbiamo un’idea di come deve essere un bravo manager noi sosterremo le persone che hanno quelle caratteristiche (Teoria di categorizzazione del leader)
Ancora più interessante è considerare che i leader vengono selezionati come “prototipi” delle caratteristiche del gruppo, il gruppo vi si identifica, specie quando serve un sostegno all’identità (Teoria dell’identità sociale della leadership). E quindi stiamo dicendo che il leader è una creazione del gruppo. Il carisma del leader è un attributo che il gruppo riversa su di lui; diventiamo carismatici se qualcuno crede nel nostro carisma, non è un dono di natura, è un dono che ci fa il gruppo, e il gruppo ci fa questo dono perché gli serve qualcuno che possiede queste caratteristiche.
La leadership è influenzata dalla Salienza del gruppo: la salienza aumenta con l’identificazione, cioè più un gruppo ha una rilevanza più abbiamo effetti sulla leadership, e di conseguenza la prototipicità del leader ne rafforza l’efficacia percepita. Il leader prototipici, sono più influenti degli altri perché:
-          Sono considerati influenti
-          Sono apprezzati e popolari
-          Sono fortemente identificati con il gruppo anche nei destini (come il capitano della nave che se affonda la nave è pronto ad affondare)
-          Acquisiscono carisma grazie ai membri del gruppo
Un leader per mantenere agli occhi del gruppo questi requisiti di essere speciale e carismatico deve garantire l’equità procedurale vale a dire il modo in cui vengono svolti i compiti e distribuite le risorse. Quindi il leader deve essere una persona giusta ed equa e in particolare è importante non tanto che dia a tutti in eguale misura ma che segua procedure corrette. Noi accetteremo che il leader dia qualcosa di più a uno e qualcosa di meno ad un altro se il modo in cui l’ha fato è corretto. L’equità distributiva cioè che le risorse in sé siano distribuite equamente conta meno, l’importante è che il leader sia giusto nelle procedure


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