Una
cosa importante nell’insegnamento della ricezione è impostare la tecnica del
bagher. Dobbiamo avere molta cura nell’impostare il piano di rimbalzo. Questo
si trova posizionato sopra nella zona che va dai polsi ai gomiti. Unisco i
polsi e creo il piano di rimbalzo.
L’unione dei polsi deve essere solida e a questo scopo mi aiuto con
l’unione delle mani. Questa è una conseguenza per poter mantenere
allineati e uniti i polsi.
Le
braccia: vicine unite o staccate? L’importante è la spalla. Le spalle devono
essere morbide, decontratte. Le spalle devono essere sciolte per essere pronte all’adattamento del piano di
rimbalzo.
Un
vecchio allenatore del passato per capre se il piano di rimbalzo era naturale o
forzato diceva di ascoltare il rumore
del pallone quando colpisce il piano di rimbalzo.
Ogni
atleta ha caratteristiche fisiche diverse dagli altri. Per questo è importante
lavorare individualmente sul bagher in modo tale da poter apportare gli opportuni adattamenti sui
singoli atleti.
La
posizione delle gambe: la gamba destra leggermente avanti? O la sinistra? E’
ininfluente. E’ importante che le gambe siano vicine. Questo permette una
rapida uscita dalla posizione, rapidi aggiustamenti. Se io faccio un affondo in
ricezione, non sono piu’ in grado di apportare aggiustamenti sulle gambe e sul
piano d’appoggio. Quindi niente affondi e niente passi lunghi, ma corti e
rapidi per permettere tutti gli aggiustamenti fisici che dovremo apportare.
Durante
le partite vengono analizzate in maniera statistica tutte le ricezioni eseguite
per poter capire i lati deboli di un giocatore. Questo permette di concentrare
l’allenamento specifico sui nostri giocatori e per poter “colpire” i nostri avversari nei loro lati
deboli.
Un
esempio lo si ha nell’analisi partendo dalle tre zone di battuta
dell’avversario (1-6-5) rilevando le percentuali di ricezioni positive (# e +)
del nostro giocatore nelle tre posizioni
di ricezione (5-6-1) in caso di modulo ricezione a 3 oppure, in caso di
ricezione a 2, nella posizione a destra o sinistra del campo.
Nel
lavoro sui giovani è importante non fare aumentare le negatività. Va
allenato nel suo complesso anche se in prospettiva futura pensiamo che non farà
mai quel fondamentale (esempio del centrale che non riceve, sostituito dal
libero).
Dobbiamo
insegnare la ricezione senza che questa diventi un ossessione: se la ricezione
è sporca, l’alzatore deve rincorrere il pallone, farà un’alzata in palla alta,
l’attaccante deve attaccare lo stesso, nei tanti modi che siamo andati ad
allenare, attacco, piazzata, pallonetto, etc..etc… Regola fondamentale: NON SBAGLIARE!!
Andremo
ad allenare principalmente i difetti (soprattutto sui giovani).
Gestione delle zone di conflitto
Quando
la palla mi viene addosso non c’è problema o dubbio sula competenza: la palla è
sicuramente mia: dovrò pensare a compensare con il corpo per poter effettuare
al meglio il colpo di ricezione.
La
posizione della linea di ricezione viene decisa dopo lo studio statistico
dell’avversario. Statisticamente
sappiamo che la maggior parte dei palloni cade nella zona centrale del campo.
Da questa analisi potremmo stringere la linea di ricezione per coprire la zona
centrale del campo. Lascio più sguarnita le fascia di laterale del campo
“sacrificando” un’area del campo dove mediamente cadono meno palloni.
In
questo caso “si pretende” che sulle battute che cadono nella zona centrale del
campo, la ricezione sia buona, positiva per permettere di sviluppare tutte o
quasi tutte le soluzioni di attacco.
Su la
battuta che cade nella zona laterale del campo chiedo di “salvare” la palla,
alta in mezzo al campo, per permettere di fare un gioco di attacco in palla
alta.
Silvano
Prandi, nel suo metodo di lavoro, ha tolto le competenze di ricezione a priori
(a destra o a sinistra). Ha trasmesso un concetto: quando la palla è cade fra due giocatori, la responsabilità è di
entrambi i giocatori.
Questo
osservano un accortezza. Viene trasmesso un input ai giocatori. In caso di
palla che cade a metà, il giocatore di sinistra (palla a destra) si allunga per
effettuare la ricezione ma non cade, mentre il giocatore di destra (palla a
sinistra) può cadere. Per primo motivo si evita
il conflitto fisico (uno riceve alto e uno riceve basso, quello che
cade), inoltre se il giocatore a sinistra è lo schiacciatore di posto 4, sarà
pronto (rimanendo in piedi) per l’attacco.
L’abilità
di un allenatore è quello di adattare le regole generali che abbiamo visto alle
caratteristiche dei propri giocatori.
La ricezione sulla battuta float
Un
concetto importante è che sulla battuta float non devo limitare l’attacco. Una
battuta float corta la ricevo tenendo la palla alta. Devo pensare a
salvaguardare l’attacco di posto 6 (la pipe). La battuta corta in posto 4 la
può ricevere lo schiacciatore (che riceve in posto 5) perché dopo aver ricevuto
ha il tempo per prepararsi, allargarsi per la rincorsa di attacco. La battuta
corta in 6 la riceve il libero mentre lo
schiacciatore di seconda linea si prepara per la pipe. Se abbiamo un opposto
che riceve, è lui che copre parte del campo.
Un
concetto basilare che gli allenatori devono sempre ricordare (soprattutto gli
allenatori di giovanile): la crescita di
un giocatore è più importante del risultato.
La
ricezione dell’avversario (ma anche la nostra) viene analizzata e scoutizzata
per scoprire lati deboli dei singoli giocatori e nelle varie rotazioni di
squadra. Queste statistiche ci permettono iniziare ad affrontare una partita
con delle indicazioni, ma dobbiamo essere pronti a variare assetto e a portare
aggiustamenti durante lo svolgersi della partita stessa.
Alzata
L’alzatore
dobbiamo allenarlo con palle da alzare da varie zone del campo, lanciati in
varie zone del campo simulando una ricezione sporca. Ogni pallone va attaccato: vicino o lontano da rete, dentro o fuori dal
campo.
Non
dobbiamo trasmettere al giocatore l’ossessione della ricezione perfetta. Non
esiste. Possiamo al massimo generare una piccola ossessione al giocatore:
quella di non prendere ace su battuta avversaria e di non ricevere direttamente
con la palla nel campo avversario. Queste due tipologie di situazioni non ci
permettono di attaccare. Se ci vediamo costretti a fare un pallonetto, dobbiamo
cercare di ostacolare l’avversario coinvolgendo la zona 1 o 2, zona in cui si
trova l’alzatore avversario.
L’attacco deve funzionare a
prescindere dalla positività o meno della ricezione. La rincorsa dell’attaccante deve
essere il più rapido possibile. L’attaccante si posizionerà verso la diagonale
del campo con l’ultimo passo di rincorsa.
I
colpi dominanti da prediligere sono in chiusura e colpo dritto.
L’extrarotazione si rivela traumatica per la spalla non permette un buon
controllo del pallone con la mano. LA mano segue sempre la direzione del
pallone, mentre le spalle devono essere sempre rivolte sulla diagonale (verso
zona 5)
Dobbiamo
sottolineare un aspetto culturale molto importante della combinazione
alzata/attacco: l’alzata perfetta/precisa non esiste. L’attaccante deve saper
attaccare qualsiasi tipo di alzata. E’ un aspetto culturale del giocatore.
L’attaccante
deve fare l’ultimo passo della rincorsa quando ha capito in che punto si dirige
il pallone: l’alzata può arrivare alta, bassa, dentro al campo, spinta e
l’attaccante deve compensare queste variazioni adeguando velocemente la propria
rincorsa.
Lo
scopo dell’attaccante è quello di trovarsi sempre con la palla davanti alle
spalle. Sarà sempre la rincorsa ad adeguarsi per far si che l’ultimo passo ci
permetta di attaccare la palla davanti a noi.
Attacco di primo tempo.
Occorre
trasmettere un concetto. Il primo tempo lo si può giocare anche con palla
staccata da rete. Dobbiamo responsabilizzare i nostri attaccanti/schiacciatori.
L’alzata perfetta non esiste, ma i nostri schiacciatori devono abituarsi a
concretizzare nel migliore dei modi ogni pallone.
Un
esercizio utile per abituare l’alzatore alla traiettoria di alzata di primo
tempo su palla staccata e all’attaccante di saltare alla distanza corretta, è
quello di legare un elastico da sarta
sotto le spalle dell’alzatore con l’asticella della banda della rete. Questa
linea sarà la direzione di riferimento che l’alzatore dovrà tenere per la sua
alzata e l’attaccante dovrà staccare davanti a questa linea. Questo ci permette
di un buon compromesso di distanza da rete per poter fare un primo tempo con
buone variabilità d’attacco.
Dopo
questo concetto, possiamo scoutizzare una ricezione sui tre metri (2,5 – 3,5
metri) con il segno (!). Snack. Non è una ricezione + o #, ma
puo’ permettere un gioco di primo tempo.
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