Di Filippo Vagli
Con la vittoria della Francia di Andrea Giani va in archivio l’edizione 2024 della VNL in attesa del piatto forte di questa estate 2024, i giochi Olimpici di Parigi, nei confronti dei quali i cugini d’oltralpe si proiettano con grande ottimismo.
Ma andiamo a ripercorrere questa intensissima quattro giorni polacca di grande pallavolo. Le prime due nazionali a scendere in campo nella gara inaugurale dei quarti di finale sono state Giappone e Canada con gli atleti del Sol Levante che hanno sconfitto per 3-0 i Nordamericani. MVP della gara Yuki Ishikawa, autore di ventisei punti (62% di efficacia in attacco) 3 muri e 3 ace, in una partita il cui risultato finale non ha reso il giusto merito ai canadesi, i quali sia nel primo che nel terzo parziale hanno reso la vita difficile agli uomini di Philip Blain. Ai ragazzi di coach Tuomas Sammelvuo non è stato sufficiente uno straripante Arthur Szwarc (68% di efficacia in attacco) così come un buon Maar (50% in attacco per il neo-piacentino) pagando oltremodo la giornata no in prima linea di Loeppky che ha chiuso con un modesto 25% in attacco. Poche ore dopo è stata la Polonia a qualificarsi per le semifinali battendo per 3-1 un altalenante Brasile. Primo set ad appannaggio degli uomini di Bernardinho ma dal secondo parziale in avanti i Campioni d’Europa ingranando la quarta e prendendo in mano la plancia di comando hanno messo al tappeto i cariocas, con questi ultimi incapaci di sostenere la battaglia per le oltre due ore di gioco. Molto simili i numeri delle due squadre: 53% vs 51% a favore del Brasile riguardo a positività in attacco, otto muri vincenti a testa così come grande l’equilibrio negli ace: sette i servizi vincenti per entrambe le squadre. I sette punti complessi che hanno diviso Polonia e Brasile (93 ad 86 per i biancorossi) sono derivati dalla maggior freddezza dei due posti quattro Wilfredo Leon e Tomasz Fornal (quest’ultimo a fine manifestazione premiato come uno dei due posti quattro migliori del torneo) nei momenti decisivi dei vari set. Nelle fila del Brasile si è messo particolarmente in luce l’oppostone Darlan, classe 2002 che colpisce la palla alla siderale altezza di 3 metri e 63 centimetri da terra che con 21 punti, 3 muri e un ottimo 60% in attacco ha rappresentato la principale spina nel fianco per il muro polacco. Buona anche la gara in prima linea di Yoandy Leal (56% in attacco) mentre è parso sottotono l’esperto Ricardo Lucarelli (9 punti complessivi per lui e solo il 35% di positività in attacco). È stata la giovane Italie di Fefè De Giorgi ad aprire le danze nel secondo giorno di queste Final Eight affrontando i galletti transalpini che sotto la guida del nostro Andrea Giani si sono presentati al gran completo a queste finali di VNL. Azzurrini in versione “gladiatori” che sono stati sconfitti dai francesi solo al tie-break (106 a 103 i punti complessivi per le due squadre) dopo un’autentica battaglia durata centoventisette minuti. Sbertoli e compagni sono andati ad un passo dall’insperato colpaccio nonostante l’assenza dei titolarissimi Giannelli, Michieletto, Lavia, Romanò, Galassi, Anzani, Russo e Balaso rimasti a Cavalese per preparare le Olimpiadi di Parigi 2024. Ottima la regia di Riccardo Sbertoli che ha mandato in doppia cifra tutti i suo attaccanti: l’opposto Alessandro Bovolenta (14 punti e 50% di positività in attacco), gli schiacciatori Mattia Bottolo (18 punti e 47% in attacco) e Luca Porro (15 punti e 47% in attacco), i centrali Leandro Mosca (15 punti, 2 ace e un ottimo 80% in attacco) e Giovanni Sanguinetti (10 punti, 2 muri e il 73% in attacco). Giovani azzurri che hanno fatto di tutto per mettere in difficoltà il CT Fefé De Giorgi relativamente alle poche maglie ancora da assegnare in ottica Olimpiadi. Ricezione (51% a 45% per la Francia), efficienza in battuta (-13 a -16 il differenziale ace/errori in favore dei transalpini) e muri vincenti (13 a 5 per gli uomini di Giani) gli elementi che hanno spostato l’ago della bilancia a favore della Francia che ha avuto nel bomber Jean Patry il principale terminale offensivo a cui hanno dato man forte sia l’ottimo Trevor Clevenot (20 punti) che il figlio d’arte Kevin Tillie (15 punti, 3 muri). La gara serale del venerdì è stata quella tra la Slovenia e l’Argentina con gli uomini di coach Cretu che dopo aver annullato un match-point all’Argentina sono riusciti a prevalere al tie-break staccando il quarto pass per le semifinali di Nations League. Prestazione monstre dell’opposto Toncek Stern, autore di 31 punti, ben spalleggiato dai due posti quattro Cebulj (16 punti) e Urnaut (12) sotto un’ottima regia del palleggiatore Ropret, sempre preciso così come lucido nelle scelte tattiche. Per i sudamericani le mani d’oro di Luciano De Cecco e i ventisei punti dell’ottimo Lima non sono stati sufficienti a garantirsi la vittoria. Nella prima delle due semifinali è accaduto ciò che pochi pronosticavano. La Francia, che solo ventiquattrore prima, aveva trovato grandi difficoltà ad avere la meglio dell’”Italia 2” ha sconfitto contro ogni pronostico la favorita Polonia con la corazzata dell’est europeo che ha ceduto di schianto di fronte al proprio pubblico. Tre a due il risultato finale per i ragazzi allenati da Andrea Giani al termine di un quinto set mozzafiato terminato 18-16 con un solo punto che ha diviso le due squadre (111 a 110 il dato finale). Uomini di Nikola Grbic che pur avanti per 11-8 nel tie-break con due match-point a propria disposizione non sono riusciti a concretizzare il suddetto vantaggio lasciando campo libero ai Galletti. Prova di spessore internazionale da parte dello schiacciatore Louati, autore di 21 punti (51% di positività in attacco) per la felicità di coach Roberto Piazza che nella prossima stagione lo avrà a disposizione in quel di Milano per sostituire in posto quattro Yuki Ishikawa. Anche l’opposto Faure con 20 punti e il 59% di efficacia in attacco ha confermato ciò di buono che aveva dimostrato nell’ultima stagione in SuperLega in quel di Latina. Polonia che causa una peggior prestazione di squadra in attacco (53% a 50% per la Francia) così come di un servizio meno efficace (3 ace per la Polonia, 5 per la Francia) non è riuscita a prevalere sulla Francia nonostante le imponenti prestazioni del centralone Huber (18 punti e il 67 di efficacia in attacco) e del bomber Boladz (13 punti e il 54% di efficacia in attacco). La seconda semifinale ha visto il Giappone superare la Slovenia per 3-0 dopo una battaglia i cui due ultimi set si sono chiusi 27-25 e 31-29 a testimonianza dell’equilibrio regnante in campo. Imponenti le prestazioni in attacco di Ishikawa (19 punti e 53% di efficacia), Nishida (15 punti e 56%) e del centrale Onodera (sette su nove in attacco per lui). Nell’ultima giornata, la finalina per il terzo e quarto posto ha visto Polonia prevalere piuttosto agevolmente sulla Slovenia per 3-0. Questi ultimi hanno lottato solo nel primo parziale (sprecando anche un set ball) vinto dai polacchi ai vantaggi per poi lasciare strada agli uomini di Nikola Grbic che hanno conquistato secondo e terzo set con gli inequivocabili punteggi di 25-16 e 25-17. Ancora una volta dominatori incontrastati sono stati i due posti quattro, Wilfredo Leon (18 punti, 3 muri, 2 ace) e Tomasz Fornal (11 punti, 5 muri), con l’opposto Bartosz Kurek che con i suoi 10 punti non ha fatto mancare il consueto apporto in attacco. Per finire la finalissima, Francia – Giappone, nella quale al termine di una battaglia durata un’ora e quarantatré minuti la nazionale francese ha sconfitto gli uomini di Philipe Blain per 3-1. Solidità, concretezza, cinismo ed esperienza gli elementi che hanno maggiormente pesato a favore della Francia. A livello tecnico sono stati principalmente attacco e muro i fondamentali che hanno marcato il solco tra i due team: 56% di efficacia in attacco per la Francia contro il 49% dei nipponici ma soprattutto undici i muri vincenti per gli uomini del “Giangio” a differenza dei 5 “monster block” del Giappone. Nazionale quest’ultima di cui, chiunque abbia assistito alla partita, non potrà dimenticare alcune difese a terra al limite del surreale. Stratosferica la prestazione in casa Francia dell’opposto Jean Patry (24 punti, 3 muri e il 59% in attacco) così come quelle dei due posti quattro, lo schiacciatore Kevin Tillie (13 punti e il 60% di efficacia in attacco) e Yacine Louati (11 punti e un buon 50% in attacco). Attaccanti magistralmente armati da un superlativo Antoine Brizard votato come miglior giocatore del torneo (MVP) e anche miglior palleggiatore del torneo. Al Giappone non è basta la verve di Nishida (11 punti e un ottimo 64% di efficacia in attacco) con i nipponici che hanno pagando la partita leggermente sottotono rispetto alle performance abituali di Yuki Ishikawa (17 punti per lui con un insufficiente 30% di efficacia in attacco) votato comunque come uno dei due posti quattro migliori della manifestazione. Altri premi individuali per il centrale transalpini Nicolas Le Goff, per il centrale polacco Jakub Kochanowski e per il libero giapponese Tomohiro Yamamoto.
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