L'ITALVOLLEY MASCHILE MONDIALE: LE PAGELLE DEGLI AZZURRI

  Di Filippo Vagli Mattia Bottolo 9:  Chiamato a sostituire un elemento chiave come Lavia, Bottolo risponde con personalità e carattere.

lunedì 4 agosto 2025

DOMINIO POLACCO: ANALISI DELLA NETTA VITTORIA 3-0 SULLA NAZIONALE ITALIANA

 


Di Filippo Vagli

La sfida tra Polonia e Italia si è conclusa con un perentorio 3-0 a favore dei padroni di casa, confermando una superiorità netta in ogni fondamentale.

I numeri della partita sono eloquenti e non ammettono repliche: 75 punti a 55 per la Polonia, ben 20 punti di margine che raccontano molto più di qualsiasi commento tecnico sulla differenza di rendimento tra le due squadre.

Errori diretti: l’Italia si auto-affonda

Un dato particolarmente pesante per la Nazionale azzurra riguarda gli errori punto diretti: sono ben 24 quelli commessi dall’Italia, contro i 16 della Polonia. Otto regali in più sugli scambi che, per una partita di questo livello, rappresentano una zavorra insostenibile. L’Italia non è mai riuscita a trovare continuità e lucidità, concedendo troppo agli avversari.

Battuta: efficienza polacca e occasioni sprecate per l’Italia

L'efficacia al servizio è stata un'altra chiave: la Polonia ha collezionato 3 ace a fronte di 10 errori, ottenendo un differenziale di -7. L’Italia, invece, ha messo a segno un ace in più (4), ma ha commesso ben 14 errori, per un differenziale peggiore (-10). Questo significa che, ogni volta che la squadra di De Giorgi provava a rischiare in battuta, veniva spesso punita da un errore piuttosto che premiata da un punto diretto.

Attacco e muro: percentuali e presenza a rete

La differenza in attacco è stata netta: la Polonia ha chiuso con il 45% di efficacia, mentre l’Italia si è fermata al 37%. Alle difficoltà offensive, gli azzurri hanno sommato una minore incisività a muro (10 vincenti per la Polonia, 6 per l’Italia), segno di un complessivo gap tecnico e fisico nella presenza ai nove metri.

Rendimento su cambio palla e fase break: Polonia concreta, Italia in affanno

La fase di cambio palla ha offerto un ulteriore spunto di riflessione: la Polonia ha messo a segno 1 punto ogni 1,79 ricezioni, mentre l’Italia solo ogni 2,48. Una differenza significativa, che dimostra la maggiore capacità dei polacchi di trasformare le situazioni di ricezione favorevole in punto. In fase break, il divario si à ampliato ulteriormente: la Polonia ha conquistato 1 break point ogni 2,68 servizi, mentre per gli azzurri è stato necessario più del doppio degli sforzi (1 break ogni 4,07 battute). Anche qui i numeri spiegano il senso di una partita mai davvero in discussione.

 Conclusione

I dati, spietati e senza appello, certificano una superiorità polacca schiacciante in tutti i fondamentali: meno errori, maggiore efficacia in attacco e in battuta, miglior rendimento a muro, maggiore concretezza nel cambio palla e nella fase di break. Un 3-0 che non lascia alibi e che impone all’Italia una profonda riflessione su alcune fragilità emerse chiaramente nella serata.


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