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giovedì 13 ottobre 2022

Gabi contro Egonu, sfida stellare: le loro schiacciate valgono la finale

 


Oggi alle 20 le sorti di Brasile e Italia nelle mani delle due fuoriclasse che fra qualche settimana giocheranno insieme in Turchia

13 ottobre - APELDOORN (OLANDA)

Sarà la loro ultima sfida da avversarie, fra pochi giorni infatti, saranno di nuovo assieme, ma come compagne di squadra, con la maglia del Vakifbank di Istanbul allenato da Giovanni Guidetti. La super-squadra che nell’ultima stagione ha vinto tutto (Champions e Mondiale di Club) grazie anche alle prodezze di Gabi, la schiacciatrice brasiliana che è stato il punto di forza della corazzata turca. Nei successi internazionali lei ha avuto sempre la meglio sull’Imoco Conegliano di Paola Egonu.

Anche se il volley è lo sport di squadra per antonomasia (non solo per una questione tecnica e la storia dei tre “passaggi” con tre giocatrici coinvolte) la semifinale mondiale fra Italia e Brasile, questa sera alle 20, sarà pure un confronto fra Paola e Gabi. Anche se in ruoli differenti sono loro le principali marcatrici delle due nazionali. Schiacciatrice ricevitrice e con più esperienza (anche anagrafica) la brasiliana, opposta o bomber puro Paola che solo all’inizio del suo percorso pallavolistico era stata avviata nell’altro ruolo. C’è chi dice che se avesse continuato in quella teoria tecnica di schiacciatrice ricevitrice sarebbe diventata ancora più forte e più completa (ad esempio in difesa e a muro), non ci sono controprove e Paola è il martello che è, avendo attaccando tonnellate di palloni. Non c’è dubbio che se il Brasile è arrivato fino a qui nel Mondiale lo deve soprattutto alla sua capitana che più di una volta si è presa carico della squadra, non solo tecnicamente e come palloni schiacciati, ma anche come leadership in campo in questa difficile estate per il Brasile. Gabi è una giocatrice di equilibrio che non sempre deve schiacciare grandi quantità di palloni (cosa che per esempio non le accadeva nel club di Istanbul). In Nazionale le cose sono un po’ cambiate quando la squadra di Zé Roberto si è trovata senza un bomber puro (che viene definito opposto al palleggiatore). Il coach si è “inventato” Tainara, che nasce appunto schiacciatrice, in diagonale con la regista Macris. Le assenze del Brasile in questo Mondiale (per diversi motivi in tre hanno rinunciato alla convocazione) ha costretto il tecnico a rivoluzionare ancora la squadra e affidare a Gabi molte più responsabilità offensive, cosa che è successo anche nella incredibile sfida dei quarti contro il Giappone, dove il martello 28enne ha fermato il suo contatore dei punti a quota 25. La migliore marcatrice della partita, colei che non è mai scesa, nonostante la girandola di cambi messa in campo da Zé Roberto. Gabi era stata anche la migliore nel match di Rotterdam, quando le brasiliane hanno inflitto all’Italia l’unica sconfitta in questo Mondiale (almeno finora). In quell’occasione tutti i media di Brasilia avevano puntato il dito sul fatto che Gabi aveva vinto il primo round su Egonu. Non solo nei numeri. Paola in quell’occasione non era stata la schiacciatrice che abbiamo imparato a conoscere, macchiando la sua prestazione con tanti, troppi errori. Proprio i numerosi sbagli (palloni fuori in attacco e battute errate) avevano fatto commentare Egonu (con i giornalisti sudamericani) che quella era stata la ragione della vittoria del Brasile. Una battuta del genere aveva scatenato (come spesso accade) una polemica in Sud America, tanto che per non essere fraintesa Egonu era andata a spiegarsi con Zé Roberto, il quale tra l’altro concordava con la versione dell’azzurra.

ORGOGLIO—   Orgogliosa com’è Paola ci aveva tenuto a dare la sua versione al ct tre volte campione olimpico. Ma è certo che anche questa rivalità presunta o reale che sia, oggi avrà un peso nella sfida. Paola è una che vive di sfide, come tanti campioni. È accaduto così spesso in passato quando era stata paragonata alla bomber serba Boskovic, è accaduto tante volte nelle gare con la Cina quando dall’altra parte della rete c’era la schiacciatrice Zhu, il faro della Nazionale asiatica fino allo scorso anno. E’ successo quest’anno con Isabelle Haak, la svedese che nel Vakif veniva caricata del maggior numero di palloni in attacco e che prenderà il suo posto nella formazione del Conegliano nel campionato che verrà presentato a Milano la prossima settimana (mercoledì 19). «Sono due riferimenti per le rispettive squadre. Nel suo ruolo Paola può giocare in attacco anche più palloni di quelli che gioca Gabi - commenta Davide Mazzanti, il ct delle azzurre -. La brasiliana è ovviamente una giocatrice un po’ diversa nell’economia del Brasile. Sono due grandissime e sarà bello vederle contro. E vederle assieme fra qualche settimana assieme nel club». In attesa di quel giorno Paola ha un conto da regolare con la storia e finora al Mondiale non l’abbiamo vista ai massimi di cui è capace. Sarà la sfida con Gabi e con il Brasile a galvanizzarla?


(Fonte: Gazzetta.it)


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