Italia gigante: demolita la Polonia e Azzurri in Finale Mondiale

  Di Filippo Vagli  L’Italia trionfa in modo netto e autorevole nella semifinale dei Mondiali 2025 di volley maschile, annientando la corazz...

sabato 27 settembre 2025

Italia gigante: demolita la Polonia e Azzurri in Finale Mondiale

 


Di Filippo Vagli 

L’Italia trionfa in modo netto e autorevole nella semifinale dei Mondiali 2025 di volley maschile, annientando la corazzata Polonia con un perentorio 3-0 (25-21; 25-22; 25-23) e conquistando l’accesso alla finale iridata.

Gli azzurri di coach Fefé De Giorgi hanno dimostrato una maturità tattica e una concentrazione fenomenale, gestendo con efficacia ogni fase del match. La partita ha evidenziato una squadra azzurra solida in tutte le sue componenti: il fondamentale servizio, chiave di volta in almeno tre momenti decisivi, il muro difensivo che ha spesso fermato i potenti attacchi polacchi, la qualità della ricezione e una difesa che ha saputo tenere in campo la palla nei momenti di difficoltà. L’Italia non si è mai persa d’animo, rimontando break importanti in ogni set grazie a una straordinaria capacità di resilienza e spirito di sacrificio. Al centro di questo capolavoro tattico e tecnico vi è stato il regista Simone Giannelli, magistrale nel dettare i tempi di gioco e nel trovare con precisione chirurgica gli uomini più in forma. Il suo apporto ha sprigionato il potenziale di attaccanti formidabili come Yuri Romanò (top scorer con 15 punti) e Alessandro Michieletto (12 punti), saldo riferimento in banda, capace di penetrare più volte la difesa avversaria con attacchi messi a segno in parallela e pipe. Il lavoro in ricezione e difesa di Mattia Bottolo e Luca Porro è stato fondamentale per mantenere alta la qualità di gioco e preparare contrattacchi efficaci, specialmente negli scambi più lunghi e complessi. La performance del centrale Roberto Russo, autore di 6 punti e 3 muri, ha confermato l’importanza del reparto centrale italiano, con Giovani Gargiulo e Simone Anzani a supporto sia a muro sia in attacco, determinanti soprattutto nelle fasi finali e nella gestione delle palle pesanti chiave del match. L’ingresso di Francesco Sani si è rivelato decisivo nel secondo e terzo set, con due ace che hanno contribuito a spezzare la resistenza polacca negli scambi più delicati, mentre Fabio Balaso, libero di esperienza, ha garantito una copertura difensiva di alto livello, deviante spesso le conclusioni avversarie. Dal lato opposto della rete, la Polonia, campione d’Europa in carica, ha certamente provato a rispondere con i suoi principali terminali offensivi, ma l’assenza di un Kurek in ottima forma e l’infortunio di alcuni giocatori chiave hanno limitato il potenziale d’attacco della squadra biancorossa. Wilfredo Leon, come sempre leader e riferimento, ha messo a segno 14 punti ma è stato spesso arginato dal muro e dalla difesa azzurra, mentre gli altri schiacciatori Sasak e Semeniuk non hanno brillato come in altre occasioni. L’aspetto tecnico più rilevante è stata la capacità degli azzurri di giocare “in equilibrio instabile”, cioè la gestione del gioco in situazioni di svantaggio durante il match senza mai perdere il controllo emotivo e la lucidità tattica. L’abilità di De Giorgi nel tirare fuori le risorse nascoste dei suoi uomini e l’attenzione al dettaglio su ogni azione ha prodotto un gioco intenso, collettivo e dinamico, capace di imporre nelle fasi cruciali il ritmo e la pressione necessari per spostare la bilancia a favore. Questa vittoria travolgente contro una delle potenze mondiali del volley conferma l’Italia come una delle nazionali più competitive del momento, con una mentalità vincente costruita sul lavoro, la tecnica e la strategia. Domenica 28 settembre, alle 12.30 italiane, la sfida finale contro la Bulgaria di Chicco Blengini, ex ct azzurro ora artefice di una sorprendente cavalcata dei balcanici, assegnerà l’oro mondiale. Una finale che promette grande spettacolo e che vedrà la nostra Nazionale alzare l’asticella della qualità, pronta a difendere il titolo e inseguire la quarta corona mondiale della sua gloriosa storia.


Analisi Tecnica Tattica

La chiave tattica vincente dell’Italia è stata la capacità di bilanciare efficacemente aggressività e solidità difensiva, esprimendo un volley moderno e dinamico, ma al contempo organizzato e razionale. La squadra di De Giorgi ha fatto leva su alcuni elementi tecnici fondamentali:

Servizio propositivo: la pressione al servizio è stata fondamentale per destabilizzare la ricezione polacca. Sono stati messi a segno ace pesanti in momenti cruciali da parte di Romanò, Bottolo e Sani, interrompendo più volte l’inerzia degli avversari.

Muro difensivo e “attacco del muro”: il sistema di muro ha mostrato elevata efficacia nell’arginare le accelerazioni di Leon e soci. La presenza di Russo, Anzani e Gargiulo ha assicurato sia una fase difensiva puntuali che uno strumento d'attacco assai fastidioso e vincente 

Difesa e contrattacco: la difesa azzurra è stata davvero encomiabile nel trasformare situazioni complicate in palloni giocabili, spesso aprendo spazi per i contrattacchi fulminanti orchestrati dalla regia di Giannelli.

Gestione del ritmo di gioco: la regia di Giannelli è stata impeccabile nel variare tempi e indirizzi del gioco, coinvolgendo tutta la squadra e mantenendo alta la tensione agonistica. Le scelte di palleggio sono risultate calibrate e particolarmente rapide, obbligando il muro e la difesa polacca a continui aggiustamenti.


Focus sui Protagonisti Azzurri

Simone Giannelli (palleggiatore): autore di una cabina di regia di livello superiore, ha dominato il gioco con la sua visione e puntualità. La sua capacità di leggere il gioco e distribuire palle perfette ha dato fluidità all’attacco azzurro, garantendo scambi di alta qualità e mettendo in difficoltà il muro polacco.

Yuri Romanò (opposto): top scorer con 15 punti, si è dimostrato un terminale offensivo affidabile e incisivo, capace di attaccare con potenza e precisione. Il suo contributo al servizio, con ace e palle veloci, è stato determinante nei momenti di equilibrio e tensione.

Alessandro Michieletto (schiacciatore): brillante in fase offensiva, ha spaccato spesso la difesa polacca con attacchi potenti dalla banda e in pipe. Oltre ai 12 punti, si è distinto per efficacia anche a muro e nei momenti chiave, aiutando a mantenere il vantaggio.

Mattia Bottolo (schiacciatore): ha fornito un contributo prezioso in difesa e in attacco, mettendo a segno diversi punti importanti e muovendo la rete con un servizio incisivo. La sua energia e la capacità di difendere palloni difficili hanno dato equilibrio alla squadra soprattutto nel primo set.

Roberto Russo (centrale): ha fatto sentire il suo peso a muro con 3 muri vincenti e ha partecipato attivamente all’attacco, contribuendo con 6 punti complessivi e fungendo da fulcro nella metà campo.

Simone Anzani (centrale): subentrato con un impatto decisivo, con muri chiave nei momenti cruciali ha spezzato l’inerzia polacca e permesso agli azzurri di consolidare il vantaggio nel terzo set.

Giovannimaria Gargiulo (centrale): ha faticato più del dovuto ad entrare in partita sia in attacco che a muro, fino ad essere sostituito da Anzani.

Francesco Sani (schiacciatore subentrante): determinante a servizio con ace di grande effetto, ha dato dinamismo e nuova linfa al secondo e terzo set, contribuendo a mantenere alta la pressione sugli avversari.

Fabio Balaso (libero): eccellente in difesa, ha garantito protezione della seconda linea e ha permesso a Giannelli e agli attaccanti di sviluppare il gioco efficace partendo da una difesa solida.


Una combinazione di lavoro di squadra, tecnico e mentale, con singoli protagonisti che hanno saputo emergere nei momenti topici, che ha permesso all’Italia di prevalere largamente su una Polonia solida ma meno brillante rispetto al passato. 


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